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Sogni.

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni.


(E. Roosvelt)

Sogni.

La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri.

Oscar Wilde

Sogni.

A ridere c’è il rischio di apparire sciocchi, a piangere c’è il rischio di essere chiamati sentimentali. Ad esporre le vostre idee e i vostri sogni c’è il rischio d’essere chiamati ingenui. Ad amare c’è il rischio di non essere corrisposti. Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.“

Leo Buscaglia

(scrittore 1924 – 1998)

Emozioni, riflessioni: egoismo.

Tra le emozioni, l’egoismo nelle sue diverse sfaccettature è una delle più contrastate!

“Egoismo s. m. [der. del lat. ĕgo «io»]. – Atteggiamento di chi si preoccupa unicamente di sé stesso, del proprio benessere e della propria utilità, tendendo a escludere chiunque altro dalla partecipazione ai beni materiali o spirituali ch’egli possiede e a cui è gelosamente attaccato…”

(Fonte: Treccani.it)

Fin qui, tutto chiaro?

Per nulla!

La definizione,  potrebbe far pensare solo ad un’emozione negativa, nel senso, chi è così “arido” da escludere gli altri, non può e non deve essere gioviale, relazionarsi con gli altri, simpatico, brillante in compagnia, attento ai particolari, rispettoso, sorridente, accondiscendente.

Ma non è proprio così!

L’egoista è subdolo “coscientemente”, quando si mettono in testa un fine è come se si preparassero a tessere una tela come il ragno, studiano il terreno, cercano gli appigli dove collegarsi, indagano a trecentosessanta gradi sui probabili “oppositori” e sui  “bisogni” e solo alla fine di questa “coscienziosa perlustrazione”, iniziano con la produzione della tela, invisibile agli occhi degli altri, ma limpida e calcolatrice ai loro occhi.

E come quando in guerra per amore si dice che “tutto è lecito”, trasformano il proprio vero “io” esso viene messo da parte e attivano specularmente l’altro “io” quello che non possiedono, ma agli occhi degli altri, diventano deliziosi, affascinanti, rivoluzionari, accondiscendenti, rispettosi, sorridenti, tanto da indurre gli altri a “sposare” le “inclinazioni” dell’egoista e a pensare ad “essere stati fortunati ad aver conosciuto delle persone simili”!

E così in breve tempo, il “ragno” conquista per poi finalmente dare libero sfogo alla sua vera identità, ma oramai i giochi sono fatti, il traguardo è raggiunto e solo allora “gli altri” non possono far altro che “subire”!

Sia ben chiaro, tale “egoismo”, non si “innesca” solo in questioni d’amore o pseudo tali, ma anche in amicizia, nelle conoscenza, in politica, nella società civile, nelle associazioni, nelle organizzazioni e nei movimenti di ogni tipo e forma, dove alla fine di questo grande “lavorio” mentale, fisico e psicologico, “tutti i nodi vengono al pettine”, lasciando l’amaro in bocca a chi ha veramente creduto ed è stato invece sbeffeggiato!

 

Gennaro Caparco

Sogni.

Pare che non meno di mille siano i sogni fatti ogni anno da un soggetto adulto, e che quasi tutti siano dimenticati. Non è poi dato sapere quanti siano i sogni che vengono espressi a occhi aperti da ognuno di noi nel corso della vita.

Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;
ma quando dormo, essi nei sogni vedono te.

(William Shakespeare)

Sogni.

“Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.”
Vincent Van Ghog

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,

tutti ti vogliono bene, sono anni che allieti con i tuoi regali tutti noi e non sei mai stanco di aiutarci!

I bambini ,e non solo loro, ti aspettano sempre, sono anni che conosco bene le tue origini e la tua “storia” ma mi piace sognare che tu esista e che possa esaudire le nostre richieste, non sono bravo a scrivere, ma tenterò di farmi capire.

Vorremmo chiudere gli occhi e aprirli in un Mondo…

…dove non  esistesse disparità tra i popoli, dove ognuno avesse da mangiare, dove non ci fossero bambini orfani o abbandonati, dove i governi pensassero ai popoli e non ai loro interessi, dove l’aria fosse pulita, il mare trasparente, le montagne con la neve candida e non “profumata” di petrolio;

…dove non esistesse la solitudine, la depressione, l’ansia per il lavoro ma famiglie con una vita tranquilla e speranze per il futuro;

…dove esistessero scuole e università attrezzate , con un campus per gli studenti e non “arrangiate” in locali inadeguati;

… dove esistessero Regioni, Comuni, Province con finanziamenti adatti alle loro funzioni, dove tutti pagassero le tasse e non fossero “contenti” di evaderle, con impiegati disponibili e contenti, fieri del proprio lavoro e sereni nel portarlo a termine;

…ospedali completi e non “frazionati” , con tutte le attrezzature medico -chirurgiche all’altezza della sanità privata e non “mancanti” per favorire pochi a danni dei tanti che soffrono.

So che chiediamo molto, ma, caro Babbo Natale, queste sono solo le più semplici, ma importanti cose che nella vita consentono di essere sereni.

Grazie per l’aiuto che potrai darci!

Buon Natale.

Gennaro Caparco

Papa: non perdiamo la capacità di sognare…

“Il sogno è un posto privilegiato per cercare la verità, perché lì non ci difendiamo dalla verità. Vengono, e… E Dio anche parla nei sogni. Non sempre, perché di solito è il nostro inconscio che viene, ma Dio tante volte scelse di parlare nei sogni”.
Commentando poi il passo del Vangelo (Mt 1,18-24) dell’angelo apparso in sogno a san Giuseppe, Francesco ha detto che san Giuseppe era un uomo concreto, ma con il cuore aperto, “l’uomo dei sogni”, non “un sognatore”. “Il sogno è un posto privilegiato per cercare la verità, perché lì non ci difendiamo dalla verità. Vengono, e… E Dio anche parla nei sogni. Non sempre, perché di solito è il nostro inconscio che viene, ma Dio tante volte scelse di parlare nei sogni. Lo fece tante volte, nella Bibbia si vede no? Nei sogni. Ma Giuseppe era l’uomo dei sogni, ma non era un sognatore, eh? Non era un fantasioso. Un sognatore è un’altra cosa: è quello che crede… va… sta sull’aria, e non ha i piedi sulla terra. Giuseppe aveva i piedi sulla terra. Ma era aperto”….
                                                                                                                                                                                                      Papa Francesco
                                           Buon Natale.

Emozioni, riflessioni: “Insoddisfazione”.

In questi giorni in televisione scorrono le immagini di persone afflitte da gravi malattie, medici, giornalisti, attori, cantanti fanno a gara per “invitare” le persone a partecipare contribuendo per una giusta causa: l’aiuto alla ricerca.

E’ cosa buona e giusta!

Ci intristiamo a vedere bambini affetti da malattia non ancora “catalogate”, gioiamo nell’ascoltare storie di giovani che ce l’hanno fatta, non si contano i quadri delle statistiche dove vengono riportati i gravi problemi che affliggono l’ambiente e la nostra Terra.

E’ Natale e tutto siamo più buoni, la ricerca ha bisogno del nostro aiuto, molti rispondono all’appello, la cifra aumenta  e intimamente siamo contenti.

Ma… non basta!

C’è sempre un “ma” nella nostra vita,  direttamente proporzionale in me cresce la rabbia, l’insoddisfazione di essere “impotente”, vivo nella “Terra dei fuochi” dove per la ricchezza di pochi siamo stati “avvelenati” per anni e mai fermati da qualcuno, non passa giorno quando siedo a tavola che non mi domando se quello che sto per mangiare non sia inquinato, quando piove invece di ringraziare guardo la mia auto o i panni stesi ad asciugare ricoperti di piccole particelle oleose, esco di casa e quando c’è vento, non c’è nell’aria la pulizia atmosferica ma la “puzza” di chissà quale rogo acceso in qualche discarica.

No, non bastano le sollecitazioni televisive di questi giorni a ricordare che bisogna fermare lo scempio di tutti i giorni; abbiamo perso il senso della realtà, si vive l’attimo, ci stiamo abituando ad avere notizia di persone decedute per un brutto male e a nascondere la nostra preoccupazione e l’intima paura che potrebbe capitare anche a noi!

Lo Stato dovrebbe essere una famiglia, dovrebbe tutelarci, noi dovremmo tutelarci perché lo Stato siamo noi! Purtroppo siamo presi da tante altre cose e ce ne dimentichiamo troppo spesso, facendoci ancora del male!

 

Gennaro Caparco

 

Sogni.

“Questo è il mio mondo. Ogni romanzo racconta qualcosa: seguite i dettagli, perchè sono i dettagli che rendono ogni cosa unica”