Archivio annuale 2020

Sogni.

Sì:

sono un sognatore.

Un sognatore è colui che riesce a trovare la sua strada solo al chiaro di luna, e la sua punizione è che vede l’alba prima del resto del mondo.

(Oscar Wilde)

Pioggia

Pioggia

La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l’anima addormentata del paesaggio.

È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con una pace da lunghe sere.

È l’aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell’anima tristezza di ciò che non sappiamo.

La nostalgia terribile di una vita perduta,
il fatale sentimento di esser nati tardi,
o l’illusione inquieta di un domani impossibile
con l’inquietudine vicina del color della carne.

L’amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
nel contemplare le gocce morte sui vetri.

E son le gocce: occhi d’infinito che guardano
il bianco infinito che le generò.

Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
e vi lascia divine ferite di diamante.
Sono poeti dell’acqua che hanno visto e meditano
ciò che la folla dei fiumi ignora.

O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!

O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.

Il canto primitivo che dici al silenzio
e la storia sonora che racconti ai rami
il mio cuore deserto li commenta
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.

La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all’orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla.

O pioggia silenziosa che gli alberi amano
e sei al piano dolcezza emozionante:
da’ all’anima le stesse nebbie e risonanze
che lasci nell’anima addormentata del paesaggio!

Federico Garcia Lorca

Passione.

Una passione genuina è come un torrente di montagna; non ammette ostacoli; non può scorrere all’indietro; deve andare avanti.
(Christian Nestell Bovee)

Donna.

“La fortuna di un uomo è trovare una donna che l’appoggia!”

Araldo Gennaro Caparco

Sogni.

“Illuso è colui che non crede in ciò che fa!”

 

Sogni.

Sognare il sogno impossibile

Combattere contro il nemico invincibile

Sopportare una pena intollerabile

Correre dove l’audace non osa andare

Riparare un danno irreparabile Amare, puro e casto, da lontano

Tentare quando la stanchezza mi prende la mano Raggiungere la stella irraggiungibile

Questo è il mio scopo …

(Cervantes, Don Chisciotte)

Ricordi – Terremoto del 23 novembre 1980

…23 novembre 1980…ore 19.34…
Sono passati quaranta anni…ma io ogni anno in questa giornata ho da sempre pensato a quel giorno…ero in auto con i miei suoceri, mia moglie e il mio primogenito… tornavamo dal napoletano…all’altezza di Maddaloni in una strada dove si trovava una famosa distilleria…ero quasi in prossimità dell’uscita per svoltare a sinistra per Caserta…vidi il muro di fronte a me di tufo che si spostava…fu una cosa così incredibile, piantai l’auto immediatamente con notevole disagio dei passeggeri…fu un attimo e poi sentii un urlo …il terremoto…il terremoto!!
Grida che rimbalzavano da una persona all’altra…il mio pensiero corse ai miei genitori al terzo piano di un edificio datato nei pressi del Santuario di Sant’Anna…non so come e non so in che modo ho guidato tra gente impazzita in mezzo alla strade e auto che correvano verso le proprie abitazioni…arrivai miracolosamente a Piazza Ospedale (così all’epoca chiamavamo Piazza Marconi) a Caserta…e…
…tirai finalmente un sospiro di sollievo ritrovando i miei genitori nella Piazza antistante il Santuario, dove tutt’ora c’è la Madonnina…momenti drammatici che non potrò mai dimenticare per tutta la vita!!
Araldo Gennaro Caparco

Sogni.

Sogno

di Cesare Pavese

Ride ancora il tuo corpo all’acuta carezza
della mano o dell’aria, e ritrova nell’aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.

Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell’aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l’alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell’alba non torna?

Si sarebbe premuta al tuo corpo nell’aria
quella fresca carezza, nell’intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell’alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L’avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un’aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l’acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell’alba

Sogni.

“Un modo efficace per combattere l’angoscia è preoccuparsi meno di sé e più degli altri. Quando davvero comprendiamo le difficoltà degli altri, le nostre perdono di importanza.”

Dalai Lama

Sogni.

“I sogni sono come i ricordi:

ma i ricordi sono passati,

i sogni sono futuri…

Il presente unisce passato e futuro e i ricordi insieme ai sogni diventano eterni, un unico tempo infinito”