Sognare è un grande atto creativo.

Sognare è un grande atto creativo.

La peculiare struttura narrativa dei sogni, fatta di salti imprevisti e curiose associazioni di idee, ha richiamato l’attenzione degli studiosi sulle possibili correlazioni con i processi creativi.

È stato dimostrato, infatti, che i sogni avrebbero varie funzioni: dal riorganizzare i ricordi contribuendo alla loro conservazione, al consolidamento delle nuove esperienze per poterle  integrare con le conoscenze già acquisite.

Questa operazione sembra essere anche l’occasione per mettere in collegamento parti del cervello che durante la veglia tendono invece a restare separate.

Questo “creare nuove connessioni” potrebbe essere alla base di quel fenomeno spesso riportato da molti, di svegliarsi da un sogno con un’idea nuova, o con una visione chiara rispetto a un certo problema, che prima di andare a letto non si aveva.

Il sogno è quindi una risposta creativa a qualcosa che la parte razionale diurna non trova soluzione.

Nel sogno spazio e tempo perdono il loro abituale valore, le leggi della logica si allentano e cedono il posto a una infinita libertà espressiva grazie alla quale il sogno si avvicina a un prodotto creativo.

Ma cosa sono i sogni, e perché sogniamo?

Il tema ha affascinato l’uomo da sempre.

Secondo la neurobiologia, i sogni sono un modo singolare che il nostro corpo utilizza per tenere “allenato” il cervello.

Secondo le antiche tradizioni invece, i sogni sono messaggi mandati dagli dei.

Per la psicologia e in particolare per la psicoanalisi, il valore dei sogni risiede soprattutto nella loro dimensione simbolica piuttosto che energetica.

I sogni sarebbero l’espressione di pensieri e sentimenti che di giorno evitiamo, ma che nei sogni emergono sia pure camuffati, poiché da essi continuiamo a difenderci.

(Fonte riza.it)

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