La forza e la disperazione.

La forza e la disperazione.

Nella vita è sempre così.puoi fare cento cose buone, ne sbagli una e tutto crolla, in un attimo, il passato non conta, conta sempre e solo,  il presente!

E’ quello che accade al nostro protagonista:

” Vari riconoscimenti in dieci anni nella carriera di ufficiale non hanno impedito che mi comminassero una sanzione disciplinare grave per un’azione condotta male e con madornali errori non dipendenti dalla mia volontà, ed è per questo che sono stato spostato dall’ufficio operativo della narcotici dei carabinieri ad un reparto amministrativo in un’altra caserma da sei mesi.

Ma quello che è peggio, mi tengono inattivo, sono in questa stanzetta da sei mesi senza avere un incarico amministrativo, semplicemente mi ignorano!

Rispetto ai non orari che avevo prima, fare dalle 8 alle 14.00, mi pesa più di tutte le notti che sono stato operativo in pedinamento o appostamenti.

E la centesima volta che apro quest’armadio e lo rimetto a posto, pratiche dell’anno 2016, nessuno mi ha dato l’incarico di farlo, ma qualcosa dovrò pur fare, passo il tempo mortificandomi sempre giorno per giorno.

E’ un braccio di ferro tra me e loro.

Chi sono loro?

Sono i miei colleghi i topi da scrivania che non hanno mai fatto parte di un’azione operativa, sono “ dei senza pistola”, pure quella mi hanno ritirato, quando il capo ufficio mi ricevette, disse che ero stato fortunato che non mi avessero sbattuto fuori dall’arma dei carabinieri.

Non devo dare soddisfazione!”

Ma come dice un  vecchio detto “non tutti i mali vengono per nuocere”!

Un’occasione, un’incarico speciale sotto copertura, l’aiuto di un “diversamente giovane”, una donna dal carattere forte, un nemico/amico, una partita di droga in arrivo, una non prostituta:

” Dopo aver servito altri tavoli mi avvicinai

– Desiderate?

Si guardarono intorno

– Devi andar via!

Mi abbassai come se volessi pulire il tavolo

– Perché?

– Ci ha mandato il colonnello, ha fatto delle indagini, negli ultimi sei mesi sono sparite sei persone da qui.

Come? Che significa?

– Si vi porto subito qualcosa.

E partii per andare in cucina, come sono sparite sei persone e perché nessuno me l’ha detto?

Passai la comanda che mi ero inventato a Lana e rientrai

– Ecco!

Poi bisbigliando

– Isabella che storia è questa?

Non mi rispose lei, lo fece Enzo

– Quando ha confrontato la tua richiesta, ha chiesto spiegazioni ai gialli, c’è stata una discussione accesa, poi alla fine hanno dovuto ammettere che ne erano a conoscenza ma non avevano detto nulla.

– Il colonnello è preoccupato e ha mandato noi a prelevarti.

Disse Isabella

Posai i piatti e le bibite e senza dire una parola, passai ad un altro tavolo.

Si, certo era facile, potevo andarmene, ma poi?”

Nessuno l’ammette, ma si sa le donne hanno un sesto senso:

“Prendemmo il tram, faceva molto freddo, per riscaldarmi le mani, lei le prese tra le sue (fu un gesto spontaneo e non mi azzardai a ribellarmi, mi piaceva)  e così arrivammo al paese, facemmo una passeggiata quasi in silenzio, poi intirizziti dal freddo entrammo in un pub, era bello e riscaldato, ordinammo dei panini, mentre attendevamo

– Sai che questa è la prima volta da tre anni che metto piede in paese.

Non dissi nulla

– Si, ero con un ragazzo, molto geloso e non gli piaceva passeggiare come abbiamo fatto noi, quando gli proponevo un’uscita trovava sempre il modo dissuadermi, quando te l’ho proposto, non mi aspettavo che accettassi ma sono stata felice che l’hai fatto.

Era il mio turno

– Sono soli pochi giorni che ti conosco, ma ho imparato ad apprezzare i tuoi silenzi e ti posso assicurare che sono più rumorosi delle tue parole.

Abbassò la testa, schernendosi

– Era da tanto che desideravo uscire con una persona speciale, e tu lo sei.

Sbigottita, ero stato sincero

– Smettila! Mi fai arrossire.

– E perché? Adesso sto dicendo la verità!

Lei seria, mi guardò fisso negli occhi, ma come fanno? le donne! dico a capire quando c’è qualcosa che non va?

– Tu mi nascondi qualcosa!”

Ma come sempre accade, quando si incontra l’amore,  tutto si modifica, il destino ha ancora delle prove da fargli superare:

“Non vedevo l’ora di stare in ufficio da solo, appena ci riuscii,  mentre stavo fotocopiando le foto dei bigliettini, sentii fuori un fracasso, mi stavo alzando quando venne il mio vice

– Comandante, non vorrei disturbare, ma c’è una donna che chiede del comandante a gran voce, vuole sporgere denuncia.

Sorpreso

– Ma c’è l’ufficio denunce?

– Si, glielo ho detto, ma vuole parlare con il comandante.

Ero seccato, proprio in quel momento, non volevo, ma non potevo dire di no

– La faccia entrare.

Grande fu lo stupore di entrambi, quando vidi di chi si trattava, era Lana!

– Ma tu!

Sbiancò!

 Era rimasta a bocca aperta, mi alzai di scatto e la feci sedere, poi mi misi di fronte a lei

– Si, io Lana sono il nuovo comandante della stazione dei carabinieri, da oggi. Perché sei venuta?

Non rispondeva, strapazzava la borsa in mano, girava lo sguardo da un’altra parte, no, non poteva sapere quello che sentivo, dentro di me c’era un misto di rabbia e d’amore

– Ripeto, perché sei venuta?

Stavolta le avevo preso il viso e la stavo guardando negli occhi, non poteva abbassare lo sguardo

– Sono venuta per denunciare una persona di stalking.

Senza nessun stupore

– E chi sarebbe?

Lei mi guardò negli occhi

– Sei tu!

– Io?”

Ma non finisce qui!

Buona lettura

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