Emozioni, riflessioni: il corteggiamento.

Emozioni, riflessioni: il corteggiamento.

Questo tipo d’emozione, si è modificata nel tempo, la società di prima riconosceva un  ruolo preciso nel corteggiamento di un uomo a una donna,   allora esisteva un “codice” non scritto, a cui si adeguavano in molti, era una forma “gentile” di approccio, retaggio del movimento poetico  “del dolce stil novo” ma  era sbilanciato, non permetteva ad esempio ad una donna di esprimersi, se non in privato di provare emozione per un uomo, in tal modo ella si mortificava e chi andava  in contro tendenza, veniva apertamente bollata come “sfacciata” o “donna dai facili costumi”.

L’uomo cercava molti modi, per farsi notare, appostamenti, sguardi languidi, bigliettini amorosi, fiori da regalare, tutto quello che poteva servire per accrescere la curiosità della donna, con l’auspicio che volesse conoscerlo e forse apprezzarlo, ma era un lunga procedura che non sempre andava a buon fine, vuoi perché non gradito dalla donna prescelta, vuoi perché non gradito dalla famiglia di lei o di lui.

Poi, vivaddio, le cose sono cambiate, il ruolo della donna, non era più lo stesso, era già emancipata, ma solo nell’ambito familiare, ma costretta in quella societario a reprimersi, finalmente le fu riconosciuto il suo giusto valore, nelle professioni, nelle arti, nella cultura e… il corteggiamento subì una profonda modifica, una modifica sostanziale, è consistita nel non dover essere più scelta, ma “libera” di scegliere, non più “attore” passivo, ma attivo e alle volte preponderante nell’ambito della coppia.

Questo “nuovo stato” ha sbilanciato il rapporto uomo/donna, l’uomo disorientato e spesso “pigro” per natura, ha maturato negli anni il cambiamento, a differenza della donna che si è subito impadronita di questa “libertà” conquistata duramente, essendo più volitiva, caparbia e testarda, pronta ad essere madre, moglie/amante e mantenere le redini di una famiglia e di una casa, già conoscendo il valore di queste qualità, da tutti riconosciute, da tempo immemore.

Attualmente in una società dove regna sovrana la tecnologia e il virtuale, dove i rapporti umani sono sempre più radi, dove insiste un’assenza di relazioni personali, non sempre si ha l’opportunità di conoscersi profondamente, anzi, questo stato fa si che sia più facile “mascherarsi” e dare quindi un’immagine di se stessi distorta e non veritiera, poi se aggiungiamo ”aggressività” in certi rapporti, la velocità nel consumare in breve tempo e un’emozione solo a livello superficiale, non bisognerebbe tanto meravigliarsi di quello che accade oggi in molte coppie.

La nostra speranza sono i giovani, sono loro che dovrebbero riappropriarsi di quel rapporto “gentile”, stanchi del “mordi e fuggi” e dei “rapporti occasionali” che lasciano il tempo che trovano, riconoscendo la dolcezza e i modi opportuni per esternarla senza vergognarsene e la donna pur con la “libertà” sacrosanta acquisita, dovrebbe riacquistare quella “femminilità” di cui sono dotate dalla nascita, liberarsi dalle costrizione della società di oggi, dove tutto è vacuo e superficiale, emozionarsi davanti ad una gentilezza, evitando di ostentare una “sicurezza” che in molti casi porta solo “isolamento” e “frustrazione”, due stati d’animo negativi che sono comuni e presente in entrambi i sessi.

Non esiste donna o uomo, che non è colpita/o da un gesto d’amore o da un pensiero dolce o da una frase gentile, sarà cambiato il modo di corteggiare, ma l’emozione è sempre la stessa, vivetela!

Gennaro Caparco

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