Due cuori, nato sbagliato.

Due cuori, nato sbagliato.

Nonno – Cos’è un riassunto?

Nipotino – Riassumere una storia solo nei suoi punti essenziali, senza alterare la verità!

Sembra facile, vero?

Ma non è proprio una passeggiata.

Due cuori, nato sbagliato.

L’infanzia del protagonista è un mistero, una voragine buia, un buco che fa il pari con quello delle nostre galassie, il buio completo.

Due, il protagonista, non ricorda nulla dei suoi primi anni di vita, sprazzi di luce alle volte lo abbagliano, era bambino e due occhi di ragazza lo guardano amorevolmente mentre mangia, ma non è la madre.

Due, ricorda poco o niente, una stufa a legna, quella familiare, con dei ciocchi di legna che emanano odore di catrame, acre e fastidioso, bruciano gli occhi ma riscaldano economicamente la stagione invernale.

Due e il suo bagnetto nella conca di stagno colma d’acqua tiepida e il sapone di Marsiglia che brucia gli occhi.

Due, non sa il perché ma si sente nel posto sbagliato, i piedini senza pantofole di notte, il lettino di fortuna sul divano lacero e maleodorante, l’acqua gelida del mattino e la borsa della scuola troppo pesante.

Due, mattino nella scuola privata e pomeriggio con un donnone al piano di sotto che lo sorveglia mentre svolge i compiti di scrittura su uno sgabello a tre piedi da mantenere in equilibrio per non cadere.

Due e una rondine e il suo secondo cuore.

Due e suo Nonno, un omone con il panciotto e uno strano orologio legato con una catenella all’asola dello stesso, ritmicamente guardato per controllare l’ora.

Due e le dieci lire, regalo per le caramelle.

Due è il risveglio, a nove anni, nella scuola pubblica, dove si sente un estraneo.

Due e i genitori, sempre assenti e mai presenti!

…segue….

Araldo Gennaro Caparco

 

 

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