6 Agosto 2021 – Diario di un “sognatore” – “Vita reale”– Quinta parte

6 Agosto 2021 – Diario di un “sognatore” – “Vita reale”– Quinta parte

Una presenza in incognito con la sua scorta.

da pag.39 a pag.41

“…

Bingo!

– Grazie, mi ripassi Richard

– Eccolo sta qui vicino a me con Anna.

– Richard

– Si. Ma Anna non si doveva riposare?

– Si, ma poi è scesa perché si era stancata di stare su.

Eh brava, aveva colto l’occasione:

– Metti in viva voce

– Va bene

– Ascolta stasera abbiamo degli ospiti illustri, quindi dobbiamo dare il massimo, ci sarà anche il giornalista con la moglie.

– E chi sarebbero questi ospiti illustri.

Era Anna, la più curiosa:

– Il Console inglese a Napoli e la sua scorta.

Silenzio, poi:

– Azz! Ma come lo sai?

– Ora vengo e vi racconto tutto

– Ti aspettiamo!

Riavviai e dopo pochi minuti intercettai l’auto che andava in senso contrario dei tre dell’autogrill, stavano andando in città. Al ristorante, Richard mi diede una mano a scendere la cassa e la portammo in cucina, li raccontai tutto quello che era accaduto e quello che aveva detto il corriere, alla fine anche loro giunsero alla mia stessa conclusione.

Chiamammo gli altri per avvertirli.

Decidemmo di comune accordo di non fare la cena in seconda serata alle 22.00 per dedicarci alla prima totalmente, poi avremmo recuperato la domenica.

Anna fece mettere il tovagliato fresco di bucato, e a ogni tavolo le ragazze passarono il ferro da stiro sulla tovaglia e sui tovaglioli, in modo da non aver piegature.

In cucina, nel frattempo, furono lucidate tutte le stoviglie e i bicchieri.

Avvertii Irma e Angela, che molto probabilmente in anticipo si sarebbero presentati tre persone, non italiani, e che molto probabilmente chiederanno di dare un’occhiata in giro, prima della cena, di avvertirmi e di farli fare tranquillamente.

Riuscimmo a cenare, e dei tre non c’era l’ombra, iniziai a pensare che forse avevo sbagliato tutto, ma pazienza, comunque la sala era gremita per le 20.00.

Invece verso le 19.30, si presentarono i tre, prima fecero un giro all’esterno, poi Irma che parlava perfettamente inglese chiese loro in italiano che cosa stavano facendo, o se aspettassero qualcuno. La ragazza rispose in inglese, che aspettavano l’inizio della cena, e si erano anticipati, e Irma in inglese rispose che se volevano potevano pure accomodarsi all’interno e che il camino era caldo.

Stupiti di trovare una persona che paralava la loro lingua in quel posto, ringraziarono e dopo un quarto d’ora, entrarono, con discrezione diedero un’occhiata ovunque, poi chiesero del tavolo che era stato assegnato vicino agli Smith e furono contenti perché potevano tenere sotto controllo tutta la sala.

Irma venne in cucina:

– Allora, sono entrati e li ho fatti accomodare, si sono complimentati per lo stato della sala, e la ragazza aveva preso il cellulare e mi è parso di capire che stava dicendo che era tutto a posto e stavano già dentro.

– Bene Irma, tienili d’occhio, con discrezione.

– Porta questo come segno di benvenuto.

Era Anna che aveva preparato un vassoio con un aperitivo e degli snack con noci sgusciate e mandorle tostate appena uscite dal forno.

Nel frattempo Angela stava accogliendo gli altri ospiti, anche Anna entrò in campo e quando arrivò il giornalista, lo ringraziò anche a nome nostro per le belle parole che aveva scritto nell’articolo, e lo fece accomodare.

La sala era quasi al completo, ma degli inglesi non ne vedevamo l’ombra, oltre a quei tre naturalmente. Alle 20.00 in punto si presentarono, Anna lo capi immediatamente dal movimento sincrono nell’alzarsi dei tre seduti vicino al loro tavolo.

Venne ad avvertirci, e noi sbirciammo dall’oblò per non essere visti, erano sobriamente vestiti, due coppie, poi ad un tratto vedemmo che il giornalista si alzò andando verso di loro, la scorta si alzò, ma ad un cenno di un signore con i capelli bianchi, si accomodarono, evidentemente aveva riconosciuto la persona, scambiarono qualche parola e poi ritornò al suo posto.

Iniziammo il servizio, l’aiuto da parte di Padre Alfonso fu di fondamentale importanza, in quel momento, tutto filava liscio come un orologio, Irma e Angela al servizio in sala, Anna con discrezione si aggirava tra i tavoli, per vedere se tutto era in ordine, io e Richard con l’aiuto di Andrea, facemmo in modo di rispettare i tempi dell’ingresso delle pietanze, e quando furono presentati i filetti di trota con limone e gin , dopo un poco sentimmo un applauso dalla sala.

Anna dopo poco entrò in cucina:

– Vi vogliono

Disse tutta eccitata

Io e Richard ci guardammo, poi:

– Ringrazia da parte nostra, alla fine del servizio saremo presenti.

Era Richard che era alle prese con la panna per il dolce, Anna annui e tornò in sala dando l’annuncio che alla fine del servizio gli chef saranno onorati di salutare i propri ospiti.

Erano le 21.45, avevamo mandato in sala l’ultimo piatto con il dolce accompagnandolo con un amaro alle castagne, di produzione artigianale di Anna, ci ripulimmo e entrammo in sala.

Ci emozionarono!

Alla nostra vista le persone si alzarono in piedi e ci applaudirono, veramente non sapevamo cosa fare o dire:

– Grazie, grazie, troppo buoni, io e il mio amico Richard siamo onorati di avervi avuto alla nostra mensa, e di aver avuto la possibilità di far conoscere delle pietanze diverse, da un paese lontano ad un pubblico così vasto qui in questo ristorante,  di una nostra cara amica Anna.

Richard andò a prenderla e la mise in mezzo a noi, rossa come un peperone, lei non voleva, ma fummo immortalati da diverse foto con i cellulari.

Segui un applauso e poi tutti iniziarono a gustare il dolce.

Andai personalmente a ringraziare il giornalista e gli presentai Richard:

– Siamo grati della vostra presenza, quello che vedete è opera vostra e del vostro articolo.

Lui mi guardò:

– State sbagliando, si ho dato una mano certamente, ma sono i vostri piatti che queste persone sono venute a gustare. A tal proposito, vorrei avvertirvi…

Non lo feci terminare:

– Che in sala abbiamo avuto la gradita sorpresa e la presenza del Console inglese a Napoli con la sua signora…

Lui stupito:

– e del Vice Console e signora.

Ecco chi erano i quattro!…”

A domani

 

Araldo Gennaro Caparco

Info sull'autore

admin administrator

Commenta