5 Agosto 2021 – Diario di un “sognatore” – “Vita reale”– Quarta parte

5 Agosto 2021 – Diario di un “sognatore” – “Vita reale”– Quarta parte

…E…una rivelazione a sorpresa:

pag.17

“…

– Anna ti vuole.

– Perché te ne vai?

– No non me ne vado, vado a preparare la colazione.

– Ha detto il medico leggera.

– Ricevuto.

Salii sopra, ed eccola li, stava seduta sul letto, Richard le aveva posto dei cuscini o tutto quello che aveva potuto trovare per farla stare comoda, era imbronciata, poi vedendomi cercò di darsi un contegno:

– Sei un bastardo

– Lo so.

– Sei l’essere che meno avrei voluto vedere qui.

– Lo so

– Sapevo che eri arrivato

Stavolta ero io stupito

– Si, lo sapevo

– ma…

– Niente ma, volevo vendicarmi

– ma..

– Ho chiamato io Francesco il giardiniere per sapere se eri tu che stavi a casa, e quando oggi mi ha chiamato per dirmi che cercavi un ristorante, sono stata io a suggerire di dirti di venire qui.

Non ci potevo credere, sapeva tutto , anzi aveva preparato tutto.

– Si, è inutile che ti arrovelli in quella tua testaccia, e non te la prendere con Francesco, sapeva tutto perché ha sposato la mia migliore amica. Si, ti aspettavo, ti ho visto arrivare, e già pregustavo quello che ti volevo fare.

– ma..

– E smettila con questi ma! Mi hai umiliata, illusa, abbandonata e alla fine

Aspettavo la stoccata finale, il medico aveva detto che si sarebbe ripresa presto, ma mica così presto, per la miseria.

– e alla fine, mi hai salvata!

Non me l’aspettavo, aspettavo tuoni e fulmini, e invece la dolcezza nelle ultime parole, mi fecero sciogliere , l’abbracciai e piangendo insieme:

– Scusami e se puoi perdonami!

Richard salii proprio in quel momento, con un vassoio in mano, con discrezione fece un accenno di  tosse, poi salii sempre di più con il tono, alla fine ce ne accorgemmo, lo guardammo e scoppiammo in una risata liberatoria, tutti e tre:

– Vieni qua amico mio, questa è Anna.

– Piacere di conoscerla.

E giù un’altra risata!

Anna mi guardò seria:

– Rino, so tutto, Richard era venuto giù per svegliarti, poi è risalito e ha detto che era proprio un peccato, perché sembravi un angelo del focolare.

Rise:

– Ci credo poco.

Dissi io.

Lei non rispose, ovviamente aveva capito tutto, come sempre:

– Allora mi ha raccontato tutto, dalla a alla zeta.

La guardai allarmato:

– Proprio tutto?

Fece di si con la testa.

Oddio e ora che succede:

– Ora sono io che voglio raccontare tutto.

Quasi, quasi mi veniva un colpo!…”

A domani.

Araldo Gennaro Caparco

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