30 luglio 2021 – Diario di un “sognatore” – “Il Castello”– Ottava parte

30 luglio 2021 – Diario di un “sognatore” – “Il Castello”– Ottava parte

Un sogno che svanisce…

da pag.61 a pag.65

“…Le squadre non impegnate con i carpentieri e i muratori, stavano pulendo il sottobosco, che aveva aggredito le piante di alto fusto e stavano liberando anche antichi sentieri che una volta erano utilizzati in mancanza di strade per raggiungere il Castello.

Avevo fatto montare all’esterno e all’interno del casolare delle telecamere, per dare la possibilità ad Enzo da Berlino di seguire quando poteva i lavori, forse avevano deciso di chiudere il ristorante per la settimana per raggiungerci.

Stavo facendo dei calcoli, sulle spese sostenute, quando sentii un auto che sopraggiungeva, pensai subito ad Isa, usci fuori e vidi il Sindaco con il geometra che stavano scendendo:

– Che bella sorpresa sig.Sindaco.

Aveva una faccia che non mi piaceva:

– Buongiorno, potrei parlarle un momento.

Iniziai a preoccuparmi:

– Prego entrate.

Ci accomodammo, e:

– Sono portatore di una notizia non bella,

– Che succede , i miei familiari?

Scosse la testa:

– Come lei ben sa, io e mio fratello che è il Direttore dei Lavori abbiamo inoltrato da tempo la richiesta di variazione d’uso del Casolare, abbiamo fornito a supporto tutta la documentazione necessaria ed eravamo certi che questa sarebbe stata approvata. Gli estremi per un cambio di destinazione c’erano e ci sono tutt’ora, ma stamattina abbiamo ricevuto lui in qualità di geometra/direttore dei lavori ed io in qualità di Sindaco, la decisione dell’Ufficio del catasto generale, che bocciava la richiesta.

Ero allibito, non mi uscivano le parole:

– Ma come? Abbiamo fatto tutti i rilievi necessari anche geologici, abbiamo tutte le autorizzazioni, ed ora?

Il Sindaco era costernato:

– Le opere che sono state fatte, erano dovute per il consolidamento della struttura, ma purtroppo mentre la Commissione stava per dare il parere positivo, è stato presentato un ricorso circostanziato, che in base al quale, la destinazione deve essere quella di abitazione e non di altro genere.

Il geometra:

– Quando sono stato avvertito, ho contattato l’ufficio preposto e fatto domanda per la lettura del ricorso, hanno trenta giorni per rispondere.

Sindaco:

– Nel frattempo, ho dovuto emanare l’Ordinanza di sospendere i lavori e sono venuto personalmente a consegnarla, non mi sembrava opportuno farle arrivare dall’ufficiale giudiziario la comunicazione, e copia della stessa è già stata inviata agli uffici di competenza, nonché ai carabinieri. Sono molto dispiaciuto, ma purtroppo sono atti dovuti.

Non era possibile, non poteva essere vero, mi stava crollando il mondo addosso, il progetto, la mia famiglia, il sogno di una vita che stava per avverarsi, i soldi investiti, il futuro, tutto si fermava per un ricorso!

Non riuscivo a parlare, guardavo quei due ma il mio sguardo era oltre, tutto, tutto si stava vanificando:

– Ma il ricorso?

– La prassi è lunga, dopo l’invio entro trenta giorni, lo studio la preparazione del contro ricorso, la presentazione, poi la Commissione ha 120 giorni per emettere il parere, che dopo comunque deve essere accolto o respinto,  sia a livello comunale, che provinciale e regionale.

Era il Sindaco

– E nel frattempo?

Dissi io

Cercavo una soluzione, ma non la trovavo, mi aggrappavo a qualsiasi cosa, pur di uscire da quel girone infernale che mi stava strozzando:

– Nel frattempo, il cantiere da ora è chiuso a tempo indeterminato, solo in un caso può essere riaperto.

Con attenzione:

– Quale?

Il geometra:

– Che lei desista dal cambiamento dello stato d’uso e venga ritrasmesso per uso abitativo.

La frittata era fatta!

– E se continuassi?

Domanda stupida e non degna di un essere normale, ma in quello stato non lo ero, ne lo potevo essere:

– Sarebbe considerato un cantiere abusivo, oggetto di norme penali e pesanti sanzioni pecuniarie.

Il Sindaco:

Aprì la borsa e mi consegnò l’Ordinanza, firmai in automatico per ricevuta, la lessi era un caterva di codicilli ed articoli, ma la cosa più importante era racchiusa in poche righe, …”il cantiere seduta stante era chiuso per mancata autorizzazione a procedere secondo gli art.li……….”…

Cercai di darmi un contegno e di non far trasparire la rabbia dell’impotenza che mi stava assalendo:

– Ovviamente ottempererò a questa Ordinanza, nel frattempo continuate a seguire la pratica e resto in attesa di vostre notizie in merito.

Il Sindaco:

– Volevo avvertirla che tra poco arriveranno i vigili urbani che dovranno esporre l’Ordinanza e quindi il cantiere dovrà essere vuoto e il casolare sarà sottoposto ai sigilli.

Avevo bisogno di tempo per pensare, di pace e tranquillità, congedai ringraziando e mi chiusi nel piccolo casolare.

Non dovevo perdere la calma, non potevo chiamare nessuno in quel momento, dovevo assolutamente parlare con Sachib, lo feci chiamare, e gli raccontai tutto l’accaduto:

– Ma come è possibile?

Era stupito e incredulo:

– Nemmeno io ci posso credere, ma queste sono le leggi italiane, ti ho chiamato per fare in modo che in attesa dei vigili portate via tutto quello che vi può essere utile e i macchinari, perché una volta che sono stati posti i sigilli, nulla può essere preso, diamoci da fare, domani mattina ci vediamo qui io e te e parliamo del resto.

-Signore, chi può volervi tanto male?

Lo guardai:

– Che io sappia , nessuno!…”

A domani.

Araldo Gennaro Caparco

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