30 Gennaio 2023 – Suma e il bacio rubato!

30 Gennaio 2023 – Suma e il bacio rubato!

Suma e il bacio rubato!

…”…

– Ora riposati, scendo e vado a prendervi qualcosa per cena.

Stupita

– Ma tra poco devo andare!

– Aspettami qui, forse ho un’idea.

Mi guardò perplessa, ma fiduciosa

– Fidati di me!

E scesi in strada, spesso lo facevo, quando ero irrequieto, quando dovevo decidere cosa fare, mi sedevo su una delle panchine del parco e qui telefonavo in Italia per sapere dei miei amici, oppure la sera quando tornavo stanco dal lavoro e non volevo stare a casa da solo, mi sedevo e aspettavo l’alba per poi andare a dormire, qualche volta mi era capitato di pensare a quella ragazza Suma, eppure l’avevo visto solo qualche volta, ma mi aveva colpito molto, poi ritornavo alla realtà e cercavo di evitare di pensarci, non c’era nessuno in giro, mi sedetti e nemmeno il tempo di appoggiare la schiena, sentii qualcosa di appuntito e metallico dietro la schiena

– Non ti girare se vuoi restare vivo!

Era una voce camuffata, immediatamente ritornai a quella sera, quando non trovavo i miei amici, e ora?

Cosa fare?

– Che ci fa Isabel a casa tua?

Ecco la ragione, l’avevano seguita, ora eravamo in tre ad essere in pericolo, cercavo di trovare un modo per allontanare quel qualcosa che avevo dietro alle spalle, ma non vedevo vie d’uscita, almeno per il momento

– Perché lo vuoi sapere?

Cercavo di prendere tempo, ma la voce non rispondeva, poi una leggera brezza cambiò direzione, veniva da dietro alle mie spalle e avvertii il profumo, quel profumo, il sandalo, due erano le cose o stavo per impazzire oppure

– Suma, sei tu?

E stavo per girarmi, ma

– Non ti girare!

Era un ordine, ma è mai possibile, mi ero sbagliato!

No, non credo, segui il silenzio, la lama o quello che era non la sentivo più, contai fino a tre e mi girai, non c’era più nessuno, mi alzai di corsa

– Suma, lo so, sei tu, dove sei?

Nulla, nessuno rispondeva, mi avviai sconsolato verso casa, girai l’angolo del marciapiede

– Perché Isabel è da te?

Adesso era la sua voce, la riconoscevo, era nascosta all’ombra di un portoncino, contento e meravigliato, scherzai

– Sei gelosa?

Silenzio

– Stupido!

Mi piaceva scherzare con lei

– Pantera.

Si stava avvicinando

– E tu sei una tigre!

E mi girai!

Eccola di fronte a me, com’era bella, eravamo vicinissimi, fu un attimo ma mi bastò per fare una follia, ero rapito dai suoi occhi color ambra, mi fissavano, poi le sue labbra carnose erano troppo invitanti, e vicine… troppo vicine, mi sentivo bruciare, la mia testa era in fiamme e la baciai a tradimento sulla bocca, non se l’aspettava, prima mi respinse con la labbra cucite, poi… si arrese e schiudendo le labbra ci fondemmo per pochi secondi, fu un attimo d’estasi, poi, lei mi allontanò dopo poco spingendo con le mani sul mio torace ma le sue mani tremavano ed io altrettanto, ma era poco convinta, rossa e stizzita, quasi urlando

– Ma che uomo sei? Porti Isabel a casa tua e poi baci una sconosciuta?

Stordito, sostenni il suo sguardo, i suoi occhi lanciavano dei lampi e mi fissavano…”…

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