3 Ottobre 2022 – Tutta colpa di un’anatra!

3 Ottobre 2022 – Tutta colpa di un’anatra!

Descrizione

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Aosta

– Dott.ssa ho una bella notizia per lei.

Il cellulare iniziò a tremare

– Quale?

Quel silenzio non finiva mai

– Allora?

Si sentì un sorriso

– Sono uscite le graduatorie del Concorso Nazionale, lei è tra le prime venti…

Lanciai un urlo, poi recuperai il cellulare volato sul divano

– E…

– Le è stato assegnato l’incarico nella sua regione, l’aspetto per la firma di accettazione nel mio ufficio.

Non riuscivo a crederci

– Grazie Direttore, ci vediamo in ufficio.

Questo era successo una settimana prima, ora mi trovo sull’autostrada per Reggio Calabria, finalmente ritorno nella mia regione, dopo una gavetta durata dieci anni, tra le montagne della Valle d’Aosta e Trentino.

In ufficio fu prima festa grande per me, non avevo mai nascosto il mio desiderio di tornare a casa, poi venne il momento commovente ed emozionante degli addii, non so quanto ho pianto, volevo essere forte, ma alla fine, crollai.

Tutti, si erano affezionati a me e tutti mi diedero una mano a svuotare la mia villetta, con me avevo solo una valigia e un trolley, il resto era stato già inviato presso uno spedizioniere a Ragusa in attesa del mio arrivo tre giorni prima, un mio cugino Alfio mi avvertì che tutto era stato trasferito in un locale della ditta.

Gradualmente scendendo per l’autostrada mi liberai dei vestiti pesanti, eravamo in primavera e quando arrivai a Reggio Calabria, per imbarcarmi sul traghetto per Messina, avevo un vestito leggero a maniche corte con solo un foulard al collo, quello di mia madre, finalmente sentivo il caldo dopo per anni aver sofferto il freddo, per un’anima mediterranea come me, avevo sofferto tanto, ma mai, dico mai, avevo abbandonata l’idea di ritornare nella mia Sicilia.

Appena laureata, per un moto di ribellione verso la mia famiglia, partecipai ad un concorso, avevo 23 anni e non sopportavo l’idea che mio padre si risposasse dopo la morte di mia madre avvenuta solo due anni prima, non era un astio nei confronti di quella donna, ma, avrei desiderato che mio padre non avesse fatto una cosa così affrettata, non mi ero ancora ripresa da allora e i nostri contatti furono irrimediabilmente troncati, non avevo più nessun padre mi ripetevo e alla fine mi convinse che così fosse, onestamente lui cercò in tutti i modi di riallacciare il rapporto, più di una volta, nonostante il suo carattere  e la sua indole, venne a trovarmi, ma furono momenti di imbarazzo totale, il tempo di un caffè insieme e nulla più.

Eravamo simili, troppo simili e distanti!

Al contrario i parenti di mia madre, erano costantemente al corrente di quello che facevo, in particolare una sorella di mia madre non mi lasciò mai da sola, per diverse stagioni estive venne in montagna a farmi compagnia, accampò la scusa che i medici le avevano prescritto aria di montagna, per una sua malattia, non ho mai saputo di quale malattia e non l’ho mai chiesto, sapevo era tutta una scusa per stare con me e tanto mi bastava.

Fu proprio a farmi arrivare la notizia del primo concorso e fu sempre lei che mi esortò a partecipare, dieci anni non sono pochi e quasi mi stavo abituando a quello stile di vita, è vero, non sopportavo tante cose, ma tutto passava in secondo ordine, quando vedevo che il mio lavoro era gratificato.

Amavo il mio lavoro e tutti mi chiamavano Dott.ssa Emy, per loro era difficile accettare il mio nome, Emilia, quindi lo troncavano per fare prima.

Si mi chiamavo Emilia, come la mia nonna materna, mio padre mal sopportava sua madre, l’accusava di aver fatto delle preferenze nei confronti dei fratelli a suo discapito e quindi quando venne il momento, disse a mia madre di scegliere lei il mio nome e lei dopo aver tentato inutilmente di convincerlo che non era giusto nei confronti della suocera, restò irremovibile sulla sua decisione e lei volle donarmi il nome di mia nonna….

…segue o si acquista su…

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