…da pag.19
…”…Liam
– Che vi succede?
Sentivo la sua voce lontana
– Perché?
– Siete bianco pallido, vi sentite bene?
– No! Continua tu per piacere.
– Va bene!
Avevo paura!
Ecco quello che sentivo, una paura incontrollata, quale mistero c’era sotto, avevo con me due cose non mie e non avevo detto nulla, perché?
Guardavo sul tavolo del camper il passaporto e la macchina fotografica, avevo timore a toccarla, perché Ivvy/Robin era scappata?
Perché fingere di stare male? Perché prendermi in giro così?
Una sola cosa mi era chiara, quelle due cose non potevo certo tenerle per me e con me, preparai un pacchetto e per paura che qualcuno mi stesse controllando, chiamai Liam dal camper invitandolo a venire da me, era in procinto di portare le cene a domicilio
– Ditemi?
– Tra le consegne, c’è anche la fornitura per la Trattoria “Da Rosa”?
Annuì
– Bene! Allora farai la prima consegna a Rosa, porta anche questo pacco da parte mia e dille di metterlo da parte come sa lei.
– Va bene!
Aveva due grosse ceste in mano, ripose il pacco nella prima, sotto le ordinazioni e si avviò, solo allora, tirai un sospiro di sollievo.
Quando tutto fu buio, un’ora dopo, uscii dal camper e mi avviai verso quella trattoria, la titolare Rosa, era una donna sulla cinquantina, ma ne dimostrava dieci anni di meno, era bella e molto corteggiata da tutti gli ambulanti del mercato, era vedova e non aveva figli, ci incontrammo una sera mentre stava per andare ad aprire la trattoria, ero da solo impegnato a preparare i piatti d’asporto, ero impegnato e non la notai, ma lei si mise in disparte e osservò tutto quello che facevo, alla fine mi chiese di acquistare uno dei piatti pronti fumanti, era una nuova potenziale cliente non volli essere pagato …
…“Un omaggio ad una bella signore” fu sorpresa, si fermò di lato e gustò la pietanza, alla fine, acquistò dieci confezioni e notando la mia meraviglia mi disse che aveva una trattoria poco distante e quella sera li avrebbe fatti assaggiare ai suoi clienti abituali, invitandomi alla trattoria, quando avevo terminato di lavorare, cosa che feci e da allora ogni sera partivano delle pietanze per lei e i suoi clienti, visto il gradimento per quello che preparavo, mi chiese di andare a lavorare da lei, più volte, la ringraziai contento e le raccontai anche il perché non potevo lavorare per lei, di Ivvy e di quello che mi era capitato fino ad allora, alla fine aveva gli occhi che le lacrimavano, ma da allora nacque un rapporto bellissimo di reciproca fiducia e collaborazione, spesso le mandavo il ricavato della serata e lei lo custodiva nella cassaforte in modo che al mattino potessi versarlo in banca.
Ma non arrivai mai da Rosa alla trattoria!
Ero a metà strada, nessuno passeggiava, il silenzio era totale, quando si sentì l’ululato di una sirena dei vigili del fuoco e quasi contemporaneamente squillò il mio cellulare, era Liam
– Dove sei, sta bruciando il tuo food truck!”…
…segue…
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