23 Marzo 2023 – La forza e la disperazione.

23 Marzo 2023 – La forza e la disperazione.

…”…

– Tavolo 2 e questo al tavole sette.

In effetti ero un poco arrugginito, ma si sa, è come andare in bicicletta, se ci sai andare una volta, saprai farlo sempre, nonostante la mia famiglia florida e senza problemi economici  mi ero mantenuto all’università fuori sede facendo il cameriere, ripongo quattro piatti sul braccio destro, con la sinistra prendo il cesto del pane e a rinculo esco dalla cucina, sotto gli occhi stupiti della ragazza.

Così siamo andati avanti per tre ore, lei è uscita solo quando i clienti dovevano saldare il conto, nel frattempo essendo libero dalla consegna delle pietanze, inizio a far andare alla grande la lavastoviglie, poi passo ai lavandini e pulisco le pentole, apro un armadietto e trovo dei contenitori per riporre quello che è rimasto, tutto è ancora caldo e quindi non li sistemo in frigorifero, quando lei rientra mi trova che sto lucidando i ripiani in acciaio

– Non ci posso credere!

La guardo senza fermarmi, sono quasi alla fine

– Ma come hai fatto?

Senza girarmi

– Beh tu eri impegnata di la, ed io ero senza far niente, ora vado a sparecchiare i tavoli, se nel frattempo vuoi svuotare la lavastoviglie, facciamo un altro carico.

Senza parole si avvia alla lavastoviglie, faccio cinque viaggi e ho tolto tutto dai tavoli, io porto e lei mette a lavare, alla fine

– Mi chiamo Lana

Stendo la mano

– Io Tano.

Stupita

– Tano?

– Si è un diminutivo di Gaetano, ma nella mia città Siracusa mi chiamano tutti Tano.

Meravigliata

– E che ci fai qui?

Stavolta la risata mi esce immediata

– Pensa ero venuto a comprare qualcosa da cenare per stasera.

Ride di gusto anche lei

– E ti sei impelagato con me!

Disse ridendo.

– Sono arrivato da poco, ho un panino ingollato guidando da Cosenza fino a qui, avevo bisogno di mangiare qualcosa di caldo, sono con il mio camper accampato vicino alla pescheria, ed è li che un bravo uomo mi ha indirizzato al ristorante, perché non aveva più nulla, poi ti ho visto in difficoltà e…

– Mi hai salvato la serata! Hai ancora fame?

– Certo!

– Quel signore che ti ha mandato qui è mio nonno Alfonso, prendi questi pacchetti, che hai preparato diligentemente, questo è per il primo, rigatoni al baccalà e pomodorini gialli e questo secondo pacchetto per il secondo, baccalà in umido.

Così dicendo mette in una borsa del pane e del vino con alcuni tovaglioli di carta i pacchetti.

– Noi abitiamo qui sopra, grazie, se ti serve qualcosa non hai che da chiedermelo.

Veramente volevo sapere qualcosa di più, ma mi resi conto che il vento aumentava e stava iniziando a nevicare e quel gesto di porgermi la busta era un congedo

– Grazie, a buon rendere.

Entrai dentro, il camper era riscaldato,  solo all’esterno poteva essere preso per un catorcio, ma internamente era tutto in perfetto ordine, persino le guarnizioni, abbassai le tendine per non essere scorto dall’esterno, erano giunti altri autotreni che si erano fermati per la notte, inviai le foto ad Andrea, solito messaggio di ritorno, finalmente stanco mi misi a tavola.

In attesa di notizie, passai alcuni giorni nel camper, uscivo poco cercando di non farmi notare, ma controllavo tutta la piazzola.

Il lettone era comodo, la stufa era andata alla grande, quel giorno mi svegliai tardi verso le undici, fuori era tutto bianco, ma già gli spazzaneve erano in funzione, aprii il computer per vedere se c’erano messaggi, e finalmente

“Barista incensurata assunta a tempo indeterminato da vent’anni, ragazza vecchia conoscenza già denunciata diverse volte per prostituzione e adescamento, market l’attempato si chiama Luciano, piccoli problemi con la giustizia, ma tutti veniali, la ragazza del market è assunta a tempo determinato per sei mesi, Augusto il benzinaio persone rispettabile, non è sposato, gestisce il distributore da trenta anni, Alfonso della pescheria, nessun problema giudiziario, gestiva la pescheria e il ristorante che ora ha ceduto o co gestisce con la nipote Lana diplomata all’alberghiero e trasferitasi cinque anni fa dall’Inghilterra, per aiutare l’azienda di famiglia.”

Non c’è che dire, sono organizzati questi della Finanza, ma nessun indizio mi poteva per il momento aiutare, stavo rileggendo sento bussare alla porta, poso il computer, apro, era Alfonso, aveva un fagotto in mano

– Mia nipote mi ha raccontato di quando l’hai aiutata, abbiamo preparato il polpo alla leuciana ecco una porzione, vi riscalderà.

– Volete entrare?…”…

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