19 Febbraio 2024 – La vita è strana! – Favola moderna di Araldo Gennaro Caparco

19 Febbraio 2024 – La vita è strana! – Favola moderna di Araldo Gennaro Caparco

Quando arrivai, fui sorpreso, era una villetta non molto grande con palazzi in cemento armato di lato, palazzine degli anni cinquanta con una miriade di panni stesi, all’ingresso c’era una targa
“R/S – Ricerca e Sviluppo di Joy”
E chi era questo Ioy?
Non avendo le chiavi bussai e…
…era un vulcano, appena aprì la porta mi resi conto con chi avevo a che fare, poteva avere la mia stessa età, ma un gridolino uscì da quella bocca più femminile in un corpo di un uomo
– Caro cugino, entra, entra, la mia casa è la tua casa.
Disse ad alta voce e si guardava intorno per vedere se c’era qualcuno che ci vedesse, mi fece segno di entrare e io stupito lo seguivo nel corridoio, l’arredamento al piano terra era lo specchio della sua vita, aveva movenze femminili in un corpo di un uomo, pantaloni attillati e camicetta floreale con un giacca di lana che scendeva fino alle ginocchia, mi aiutò a riporre le valigie all’ingresso e stavolta con una voce quasi normale
– Scusatemi, ma dovevo farlo per raggiungere tutti del vicinato…
Lo guardai stralunato
– Perché?
Stese la mano
-…vedete…
Lo fermai
– Potremmo di certo avere la stessa età, dammi del tu, io sono Dino.
E gliela strinsi, un sorriso a tutti denti mi gratificò
– Grazie, io sono Joy e nonostante le apparenze…
Si fermò
-…ci siamo laureati nella stessa disciplina, solo che io non sono così famoso come te…
Diventai rosso, mentre mi accompagnava presso un divanetto vicino al camino acceso
– Mi vuoi mettere a disagio, io famoso, ma…
Mi guardò diritto negli occhi
– Ascoltami, so tutto, so perché sei qui e so anche chi ha fatto il mio nome per farti da assistente, sono contenta….
E sottolineò l’ultima parola
-…ho lasciato l’università da un anno, ma abbiamo studiato anche le tue pubblicazioni e ne sono stata rapita.
Qui le cose si mettono male…pensai… ma evidentemente la mia risposta facciale ebbe il suo risultato
– So bene, che non sei uguale a me…
Così dicendo, raccolse il suo maglione tra le gambe e si aggiustò i capelli lunghi in una coda da cavallo
– …mi hanno avvertita…
E abbassò la testa, non potevo rimanere senza parlare, la cosa stava diventando imbarazzante
– Non ho nessuna remora per chi è diverso da me, sono contento che abbiano scelto te, non capisco solo quale attinenza ci sia.
Si illuminò
– Vedi, io ho fondato questa agenzia appena uscito dall’università e la persona che mi ha proposto di tenerti sotto copertura per non dare nell’occhio mi ha convinta e incuriosita, conoscevo il tuo lavoro ed ero contenta di aiutarti.
Seguirono qualche minuto di imbarazzo
– Mi stai facendo troppi complimenti!
– Te li meriti tutti e spero di darti una mano concreta per sbrogliare questa matassa che nessuno vuole sbrogliare, ma ora, vieni ti faccio da guida….

segue…

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