18 Gennaio 2023 – Il faro di Ondina!

18 Gennaio 2023 – Il faro di Ondina!

Il faro di Ondina!

…da pag.16

…”…Mi svegliai madido di sudore, mai, dico mai, avevo sognato mio padre e mia madre fin ad allora, mi ero dimenticato di quell’episodio avvenuto tanto tempo fa e fu come una folgorazione, ecco quello che avrei fatto, non potevo continuare a crogiolarmi sulla sfortuna della mia vita, mi alzai di scatto e solo allora mi accorsi della caduta di una coroncina di roselline, qualcuno l’aveva appoggiata sul mio torace, la raccolsi, era un fermacapelli, mi guardai intorno stupito, prima non c’era, ne ero certo, poi la guardai meglio, era piccola, alzai gli occhi al cielo, era stupendo di un blu intenso, squillò il mio cellulare

– Dove sei?

Non rispondevo, era Alis una ragazza che avevo conosciuto al ristorante, faceva anche lei la cameriera, non rispondevo perché nel farlo notai la foto che avevo sul cellulare, quella dei miei genitori, poi guardai la coroncina che aveva mamma, era identica a quella che avevo in mano, solo più grande, il cellulare gracchiava

– Dimmi Alis.

– Dove sei?

– Al faro.

Silenzio

– Ma lo sai che ti stiamo aspettando?

Solo allora mi ricordai, era un giorno di festa , il primo giorno di primavera e lo festeggiavano quasi tutti recandosi sulla montagna, i miei amici avevano organizzato una gita e mi raccontarono che a qualche chilometro a sud di Stykkishólmur c’era Helgafell, la celebre montagna sacra d’Islanda dove riposano i resti di una delle eroine delle saghe islandesi, Guðrun Osvifsdóttir, era un posto ideale per fare trekking e respirare l’aria magica che circondava la zona e poi esisteva una leggenda, si narra che chi scali la collina possa chiedere tre desideri a patto che rispetti alcune semplici regole: percorrere il pendio sudoccidentale in silenzio e senza voltarsi mai, i desideri devono essere chiesti da un cuore nobile ed innocente, bisogna scendere dal pendio orientale e non svelarli a nessuno.

– Leon, ci sei?

Imbarazzato

– Scusami, mi ero dimenticato.

– Allora, che fai , vieni?

Non volevo andare per due ragioni, la prima volevo andare da zia e raccontarle tutto e della decisione che avevo preso in quel momento, la seconda era che Alis era fin troppo disinvolta per me e mi metteva sempre in difficoltà, specialmente quando scopriva volontariamente le sue grazie, superiori e inferiori, ci aveva già provato diverse volte con me, ma non era il mio tipo, glielo avevo fatto anche capire, ma era certa che sarei capitolato, prima o poi.

– Avviatevi, vi raggiungo dopo!

Silenzio

– Va bene.

Lo disse con una voce rabbiosa, potevo addirittura immaginare la sua faccia, certo era una bellissima ragazza, occhi celesti, capelli biondi lunghi, un corpo da far paura e minigonne vertiginose anche con un freddo polare, ma era troppo per me, la mia esperienza passata mi aveva messo in guardia, alle volte tanta bellezza porta solo guai, ne ero certo e poi in quel momento ero impegnato in altro, non mi interessava intrecciare un’avventura amorosa o di solo sesso, perché questa era l’idea che mi ero fatto di lei, una venere attraente e disponibile, troppo disponibile.

Ma l’uomo propone e Dio dispone!…”…

segue…

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