Come disse un amico, quando gli confessai di aver iniziato a scrivere, nell’aprile del 2017 “Certo che ne avevi di roba dentro!”, adesso ho quasi finito, l’orcio dei sogni si sta svuotando, le parole che erano racchiuse da oltre un trentennio sono uscite e sono diventate dei romanzi spontanei.
Cosa vuol dire? Nulla e tutto!
Erano li, in un angolo della mente, sopite, addirittura molte di esse, martoriate, non volevo che uscissero, era il mio scrigno segreto.
Ma poi, come un fiume in piena liberato dall’argine, hanno iniziato a scorrere, in un primo momento lentamente, poi le pietre che le tenevano ferme, si sono sgretolate, un flusso è diventata una esondazione.
Hanno straripato, non c’era un’azione giornaliera senza pensieri e come quando un assetato nel trovare una fontanella, si imbeve, ma tutto fa tranne che bere, per mesi, non ho aspettato altro, di rubare momenti e ore al sonno, per continuare a scrivere, soggiogato da quel male interiore, liberarmi.
E ora?
Il sogno continua!
Ho letto e riletto i commenti, delle varie persone che hanno letto e ascoltato i miei racconti e come dice qualcuno, mi sono fatto “persuaso” che ne valeva la pena, per qualcuno di essi, fare dei sacrifici e renderlo vivo, visibile.
E così iniziai a fare le pratiche per acquisire quel bene di cui avevo scritto, nel frattempo delle pastoie burocratiche, complice due bottiglie di cognac, invecchiate abbastanza da costarmi più di centocinquanta euro l’una, convinsi una persona a consigliarmi qualche sceneggiatore che potesse leggere e ascoltare il mio romanzo e trasformarlo in un film.
Certo ero cosciente, dei …
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