1 Aprile 2023 – E-Book – Il rumore del silenzio.

1 Aprile 2023 – E-Book – Il rumore del silenzio.

…”…

Eravamo al primo maggio, iniziava il caldo, quella mattina stavo in canottiera e pantaloncini corti, a spaccare la legna nella stalla, con la radiolina, mia inseparabile amica che era posizionata sulla mia frequenza preferita, quando

– C’è nessuno?

Inizialmente non realizzai, poi

– Sento una musica Lia, vieni che proviamo.

Stavolta sentii perfettamente

– C’è nessuno?

Usci dalla stalla, ero buffo con l’ascia in mano, pieno di residui di legno, sudato come non mai

– Chi è?

Dissi dalla stalla, non ricevendo risposta, uscii fuori, scesi due gradini e mi trovai in cortile e li vidi, erano quattro persone, due ragazzi e due ragazze, stavano scattando delle foto, e davanti a me, una ragazza

– Non volevamo disturbare

E vidi lo sguardo rivolto all’ascia

– No, non disturbate, stavo tagliando la legna, un attimo.

Imbarazzato, riposi l’ascia sull’uscio della stalla, mi spolverai sommariamente il pantaloncino e la maglietta e tornai fuori, la ragazza che aveva parlato, aveva un vestitino a fiori a maniche corte, con una generosa scollatura che lasciava intravedere il reggiseno e per un gioco malizioso della luce del sole, si intravedevano le gambe fino all’inguine in trasparenza, si accorse del mio sguardo e chiuse le gambe

– Scusateci, siamo di passaggio!

– No, prego, in cosa posso esserle d’aiuto.

Stavolta sorrise, il mio tono l’aveva colpita

– Siamo arrivati qui sotto e la macchina si è fermata, siamo saliti sopra, c’era una persona, l’abbiamo interpellato, non ci ha nemmeno salutato.

Era di certo quell’imbecille di Giulio, non dava confidenza a nessuno, tranne che agli animali

– Dica, non ci faccia caso non è abituato a vedere delle persone, tratta solo con gli animali.

– Volevamo sapere se c’era un distributore nei paraggi, mi sa che il mio amico Elio si sia dimenticato di fare benzina

E indicò un suo amico che gli stava di fianco

– Si, certo, ma non so se oggi sia aperto.

– Come possiamo raggiungerlo?

Disse l’altra ragazza che stava dietro e teneva per mano un ragazzo sui diciott’anni

– E a tre chilometri da qui, andando sempre diritto dopo la chiesa.

– Tre chilometri?

Era la ragazza che mi aveva interpellato

– Si, posso darvi una mano se volete,  potete prendere la mia macchina, l’avrete certo vista la 500 marroncino, sta giù, così da poter andare e fare benzina per rifornirvi.

Il viso si illuminò

– Grazie, troppo gentile,  facciamo così Elio, vai tu e portati la tanica che sta nel baule della nostra macchina, noi ti aspettiamo qui.

Era titubante

– Sicuro Lia, state qui?

Per nulla imbarazzata

– Certo!

– Va bene.

Salii sopra in camera e presi le chiavi, ridiscesi è stavano discutendo, mi videro

– Visto che lei è stato così gentile, potrebbe darci un’altra informazione, sa siamo usciti per festeggiare il primo maggio e vorremmo stare in un posto tranquillo per pranzare, c’è qualcosa nei dintorni?

Di getto

– Potreste ritornare in città poco lontano da qui e fermarvi in una trattoria o…

Era il momento, perché no, dovevo pur iniziare!

– Fermarvi qui da me, il tempo di preparare.

Mi guardavano meravigliati e si guardarono intorno

– Perché è un ristorante?

Stavolta fui io a sorridere

– Non ancora,  è in allestimento, ma potrei comunque ospitarvi.

L’altra ragazza

-Perché no, tanto i nostri amici al mare avranno già capito che non riusciamo ad arrivarci.

La ragazza chiamata Lia, mi guardava incuriosita

– Che ne dici Elio?

– Per me va bene, ma ora vado perché il distributore non aspetta di certo, ammesso che sia aperto.

E parti con le mie chiavi

– Perché no?

Mi disse

– Lei è?

– Rino, semplicemente Rino.

Guardai meglio l’altro ragazzo e mi accorsi che era un diversamente abile affetto dalla sindrome di down, era divertito, si guardava intorno e fotografava tutto quello che lo interessava.

– Dora hai bisogno del bagno per Luca?

Era Lia che aveva parlato

–  Si, penso di si

Le indicai il bagno e poi

– Ora se non le dispiace vado a cambiarmi, se volete potete entrare in cucina, la porta è aperta, io sto di sopra, vengo subito.

Mi guardò fece un cenno di assenso e salii in camera…”…

…segue…
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