1 agosto 2021 – Diario di un “sognatore” – “Il Castello”– Decima e ultima parte.

1 agosto 2021 – Diario di un “sognatore” – “Il Castello”– Decima e ultima parte.

Termina qui il diario del romanzo “Il Castello”, questi dieci spunti del mio racconto  pubblicato, se vi hanno incuriosito e desiderate conoscere il resto del racconto, potreste acquistarlo in formato EBook dal mio sito www.isognidiaraldo.it, il romanzo è formato da 254 pagine, grazie.

Un regalo inaspettato.

da pag.127 a pag.130

“…

Il giorno dopo Ostia, ho fatto creare una società, la “Dream the Sky” con soli due soci, io e te, a cui sono intestate il conto corrente e il contratto della cassetta di sicurezza dove sono depositate quegli oggetti che hai recuperato e il libretto di circolazione dell’auto, e sarà la stessa società che gestirà il ristorante di cui ho già la licenza d’apertura e funzionamento con tutte le autorizzazioni, farai gestire ad Isa la parte contabile. Quando io mancherò, l’unico beneficiario sarai tu di questa società.

Ero senza parole, per l’ennesima volta aveva pensato a tutto, non aveva dimenticato nulla:

– Ma è troppo!

– Nulla è troppo per un buon figlio.

Così dicendo, mi abbracciò e mi accompagnò all’elicottero, e prima di salutarci:

– Ora avverto Nando che si farà trovare al Castello nel pomeriggio, in modo da farti vedere il resto, salutami il Maestro e Isa, ci vedremo alla nascita della bambina, nel frattempo prosegui come meglio credi nell’organizzazione della struttura.

Ci abbracciammo, e salii sull’elicottero, non vedevo nulla, il mio cuore era troppo impegnato nell’assorbire tanto bene, le mie coronarie cercavano di far rientrare le pulsazioni in modo regolare, senza riuscirci.

Arrivai a Salerno, dopo un’ora e mezzo, segno che ne aveva fatta di strada il panfilo nel frattempo, presi il satellitare:

“Inizia la nostra avventura, grazie sempre”

Dopo pochi secondi la risposta:

“Dream the Sky, sempre!”

 

Presi il cellulare e chiamai casa, chiesi di far venire pure Riccardo e Irene, il Maestro mi volle sentire:

– Rino?

– Si Maestro

– Hai ascoltato?

– Si

– Hai deciso?

– Si

– Ti aspetto!

Non smetteva mai di meravigliarmi, era unico, ed io avevo avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo per tutte le sue doti, e non solo quella culinaria.

Presi l’auto e la strada mi sembrava interminabile, arrivato a casa, nel salone li trovai tutti in attesa, il Maestro fu il primo a parlare:

– Il geometra ti saluta, ho dato la nostra risposta, mercoledì andiamo dal notaio.

– Grazie Maestro, prima di ogni cosa voglio ringraziare tutti voi, ma in particolar modo mia moglie Isa che mi ha dato sempre coraggio, oggi amore mio ho dovuto decidere una cosa senza di te, e mi ha fatto male, ma spero che condividerai con me la gioia per quello che sta per accadere.

Ora….

…e raccontai tutto, senza tralasciare nulla.

Mentre parlavo, mi ero commosso a tal punto, che Isa venne vicino per darmi forza nel proseguire, alla fine, tra l’incredulità generale, notai che tutti avevano accettato la mia risposta allo sceicco, in particolare il maestro, si alzò e ad alta voce:

– Sapevo che avresti fatto la cosa giusta.

Isa:

– Ti perdono, per aver deciso anche per noi, ma hai fatto quello che era giusto.

Mia madre che è sempre stata un’organizzatrice nata:

– E ora?

Aveva ragione

E ora?

C’erano tante cose da decidere e da fare.

Riccardo e Irene erano troppo silenziosi, dopo aver fatto le congratulazioni per quella avventura che stava per iniziare, notai che parlavano a bassa voce, come solo sanno fare gli innamorati, perché loro parlano con il cuore e non con le parole, allora dissi:

– Allora, voi due, volete dirci qualcosa?

Li avevo beccati, arrossirono allo stesso modo, poi Riccardo tirò un sospiro e:

– Volevamo dirvi che è nostra intenzione sposarci a fine anno.

La gioia esplose, chiamammo Ada per darle le ultime notizie, volle connettersi tramite skype e festeggiammo le due belle notizie a tavola.

Dopo pranzo, io e il Maestro, ci avviammo verso il Castello, avremmo visto la struttura, poi con calma saremmo ritornati per il resto con Isa e gli altri, avevamo un appuntamento con Nando, e non volevo farlo attendere.

Oramai la valigetta era un accessorio che portavo sempre con me, l’avevo alleggerita di alcune cose che avevo riposto nella cassaforte di casa.

Mentre guidavo, vedevo che il Maestro, ogni tanto si voltava verso di me, e poi senza parlare girava lo sguardo, aspettava una mia domanda, e in effetti ne avevo  una che mi bruciava sulle labbra, ma avevo promesso a me stesso di non farla, così, visto che non la facevo, iniziò lui:

– E’ stato difficile?

Avevo capito subito che cosa voleva dire, ma:

– Cosa?

– Decidere?

– Sulla proposta dite?

– Si

Era quello che voleva che io gli dicessi, poi:

– Sai hai fatto la cosa giusta!

Non mi trattenni:

– Voi già sapevate

Fece un balzo sul sedile:

– Chi te l’ha detto?

Sorrisi, l’avevo scoperto:

– Nessuno, ma stamattina quando vi ho trovato vestito di tutto punto, ho notato che avevate una macchiolina di pomodoro sulla camicia, segno che non eravate proprio andato a letto, ma mi avete atteso che per darmi un consiglio senza scoprirvi.

Era ancora più stupito:

– E’ vero, diavolo di un genero.

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