Descrizione
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(Anteprima di lettura di tre pagine su settantacinque pagine)
Il treno correva veloce, vedevo scorrere le immagini senza che riuscissi a focalizzarle, i miei pensieri erano altrove ed anch’io correvo veloce con i miei pensieri!
Per distrarmi sfogliavo un giornale del mattino e sorridevo, c’era un titolo a carattere cubitali nella pagina dedicata alla cultura e arte:
“Il Falco è scomparso!”
poi su due colonne, veniva raccontata parte della vita del Falco, la sua scoperta e il suo successo e sempre la stessa domanda
“Chi era il Falco?”
Già!
Chiusi gli occhi e come in un film iniziarono a passare le immagini di quello che era realmente successo nei miei primi trent’anni della mia vita, fotogrammi di attimi vissuti intensamente e pieni di contrasti.
Amavo l’odore dei colori e fin da piccolo disegnavo tutto quello che mi colpiva realmente imbrattando quello che potevo per la disperazione di mia madre, dalle pareti domestiche alle tovaglie della tavola.
Già, mia madre…
… sopportava tutto quello che facevo e nonostante la perdita precoce del marito, con solo le sue forze, riuscì ad inculcarmi i valori reali della vita, l’amore per la bellezza e il giusto rispetto per i soldi, era fiera dei miei progressi a scuola, ma nonostante ciò, quando terminai il liceo classico e le dissi che volevo iscrivermi all’Accademia delle Belle Arti, si rifiutò di ascoltarmi.
E così mi ritrovai iscritto alla Laurea di Giurisprudenza!
Otto anni sono passati dal giorno della mia laurea, ricordo ancora oggi quel giorno…
– Signore biglietto.
E l’incanto svanì all’improvviso!
Mi risvegliai e persi i ricordi di allora, avevo la fronte madida si goccioline che scendevano silenziose.
Ma cosa stavo facendo?
Ero a Milano solo pochi giorni prima, si stava inaugurando una Mostra dei miei quadri, c’era tanta bella gente e io mi crogiolavo nell’ascoltare i loro commenti.
Nessuno sapeva che ero lì accanto a loro ed ero l’autore di quei quadri, solo una persona ne era a conoscenza, Loly la mia super agente, come se l’avessi evocata per telepatia, sentii un sussurro all’orecchio
- Ti stai divertendo?
Non la risposi, spostandomi lateralmente, intercettai un cameriere con un vassoio con dei bicchieri di spumante, presi due flute dal vassoio al volo e mi girai
- Si e no!
Aveva l’aria così meravigliata, non potetti fare a meno di sorridere, ma lei senza perdere il suo self control
– Che diavolo vuoi dire ? Sai bene che qui tutti vorrebbero conoscere l’autore di questi quadri, nella prima ora della Mostra sono stati venduti già tre tuoi quadri e sono certa che basterebbe che dicessi che l’autore è tra di noi si scatenerebbe il putiferio per accaparrarsi una tua opera e avere una dedica sul retro del quadro….
Accigliato
- Non ti permettere…
Stavolta sorrise
-Non lo farò, stai tranquillo, non voglio perdere il mio autore preferito!
Tranquillizzato
-Si, sono contento di tutte queste persone, no, perché sono certo che quello che sto per dirti non ti piacerà.
-Cosa?
La presi sottobraccio e ci spostammo sulla terrazza, mentre il banditore dell’asta urlava
– Venduto!
In quel momento il treno ad alta velocità entrò in stazione, ero a metà viaggio, era arrivato a Roma Termini, presi i miei bagagli, era la mia fermata, mentre guidavo l’auto a noleggio, ricordavo quei momenti
– Tu sei pazzo!
Loly aveva gli occhi fuori dalle orbite, non riusciva a calmarsi, alla fine mi diede le spalle imbronciata e preoccupata dalle mie parole
– Non fare così, ne ho bisogno per davvero…
Passai davanti a lei in modo che mi potesse guardare negli occhi
-…devi capirmi, sono stanco di vivere la mia vita a metà…
Se avesse potuto mi avrebbe fulminato con quello sguardo
– Che significa?
Le presi la mano e la guidai verso un tavolino della terrazza, lei mi seguì senza dire nulla, ci accomodammo
– Non ti sto abbandonando, so quello che hai fatto per me in questi anni, ti voglio un bene dell’anima per questo ma…
Si svegliò dal torpore
– Ma?…
…segue…
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