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14 Gennaio 2023 – Da Vanni – “Soloprimi”

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Era d’ agosto,

il caldo era notevole, ma alle prime ore della mattina era piacevole trovarsi per strada in auto tra le campagne, nell’aria un fiorire di colori e di profumi, quella mattina mi stavo recando alla stazione ferroviaria, dovevo ritirare dei giunti meccanici in arrivo da Arezzo.

I finestrini erano abbassati, la musica a tutto volume della radio mi facendo compagnia per quei sei chilometri di distanza dalla mia cittadina Alleria alla staziona ferroviaria.

Alleria, bel nome, vero?

Chi sa qual è l’origine del nome, ma ci stavo bene!

Dopo anni di “schiavitù” da partita Iva, una laurea in ingegneria meccanica messa definitivamente in bacheca all’ultimo esborso/pirata dello stato, ho detto basta e iniziato una nuova vita da cinque anni.

Questi erano i miei pensieri di quella mattina, un lunedì d’agosto che cambiò la mia vita!

Arrivai alla stazione con qualche minuto d’anticipo sul treno, un mio amico mi stava inviando quello che sarebbe servito per terminare l’opera della Madonna della Grotta,  già,  ero uno dei sostenitori e organizzatori della Festività del 15 di agosto, giorno in cui si sarebbero riversati qui centinai di persone, turisti ed ex emigrati, per partecipare a quella festività di cui la storia sul ritrovamento della Madonnina in quella Grotta, risaliva al 1500.

Sta per arrivare il treno, devo muovermi e andare verso la prima carrozza, la fermata non dura a lungo e il treno deve proseguire per Terni

– Sei tu Osvaldo?

– E tu dovresti essere Vanni?

– Si, sono io.

Si sporge dal finestrino e mi consegna un pacco

– Grazie, salutami Lapo quando torni.

– Sarà fatto, buona giornata!…

13 Gennaio 2023 – Aurora.

Descrizione

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Napoli, stazione dell’alta velocità.

Il marciapiedi è semi vuoto, sto aspettando la visualizzazione sui monitor per il numero delle carrozze ed è in quel momento guardandomi intorno che la noto, poco più in la, una ragazza con due valigie, arranca sul marciapiedi, una più piccola maneggevole e l’altra più grande, a vederla sembra molto pesante, riesce comunque a trasportarle nonostante una borsa a tracolla, che gioca a fare l’altalena davanti e dietro al suo corpo, lasciandola senza fiato.

Alta, quasi come me, un metro e ottanta circa, molto magra al contrario del sottoscritto, capelli neri a caschetto, età sui venticinque anni circa, pantaloncini neri, maglia bianca, fantasmini rosa e scarpe da ginnastica dello stesso colore….

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…segue…
Non sono uno scrittore ma un “sognatore narrante” e questi sono i miei sogni riportati sotto forma di E-Book.
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12 Gennaio 2023 – Tesla.

Descrizione

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Dati anagrafici:

Nome Lino, Età 40 anni compiuti da poco,Celibe,Lavoro – Investigatore, Città – Napoli. Bello vero, mica tanto!

Dopo aver avuto un’esperienza in campo lavorativo per dieci anni in una multinazionale, una mattina ti svegli e sei disoccupato!

Smarrimento, farmaci, depressione e chi più ne ha più ne metta, 11 anni di convivenza, stessa modalità, stesso destino, neanche un biglietto, neanche a guardarsi negli occhi ed essere sincera, un sms sul cellulare, il giorno del mio licenziamento “Non ce la faccio più, vado via, parto con un amico in Australia. Addio”.

Ma si può essere così aridi, non dico che la nostra relazione fosse tutta rose e fiori, stavamo bene insieme, almeno credevo, più volte le avevo chiesto di regolarizzare la nostra posizione, e lei niente, “Stiamo bene così!”, figli? Nemmeno a parlarne, dovevamo rifuggire tutte le occasioni che si presentavano, con i nostri amici, che nel frattempo, avevano prolificato.

Avevo accettato tutto, per lei, e ora? Uno sms e si chiude la partita!

Dopo la fase di analisi, coadiuvato da un amico psicologo, durata 24 mesi, alla fine ho concluso, che era una stronza, una grande stronza!

Ed io… un coglione!

11 Gennaio 2023 – Tutta colpa di un’anatra!

Descrizione

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Aosta

– Dott.ssa ho una bella notizia per lei.

Il cellulare iniziò a tremare

– Quale?

Quel silenzio non finiva mai

– Allora?

Si sentì un sorriso

– Sono uscite le graduatorie del Concorso Nazionale, lei è tra le prime venti…

Lanciai un urlo, poi recuperai il cellulare volato sul divano

– E…

– Le è stato assegnato l’incarico nella sua regione, l’aspetto per la firma di accettazione nel mio ufficio.

Non riuscivo a crederci

– Grazie Direttore, ci vediamo in ufficio.

Questo era successo una settimana prima, ora mi trovo sull’autostrada per Reggio Calabria, finalmente ritorno nella mia regione, dopo una gavetta durata dieci anni, tra le montagne della Valle d’Aosta e Trentino.

In ufficio fu prima festa grande per me, non avevo mai nascosto il mio desiderio di tornare a casa, poi venne il momento commovente ed emozionante degli addii, non so quanto ho pianto, volevo essere forte, ma alla fine, crollai.

Tutti, si erano affezionati a me e tutti mi diedero una mano a svuotare la mia villetta, con me avevo solo una valigia e un trolley, il resto era stato già inviato presso uno spedizioniere a Ragusa in attesa del mio arrivo tre giorni prima, un mio cugino Alfio mi avvertì che tutto era stato trasferito in un locale della ditta.

Gradualmente scendendo per l’autostrada mi liberai dei vestiti pesanti, eravamo in primavera e quando arrivai a Reggio Calabria, per imbarcarmi sul traghetto per Messina, avevo un vestito leggero a maniche corte con solo un foulard al collo, quello di mia madre, finalmente sentivo il caldo dopo per anni aver sofferto il freddo, per un’anima mediterranea come me, avevo sofferto tanto, ma mai, dico mai, avevo abbandonata l’idea di ritornare nella mia Sicilia.

Appena laureata, per un moto di ribellione verso la mia famiglia, partecipai ad un concorso, avevo 23 anni e non sopportavo l’idea che mio padre si risposasse dopo la morte di mia madre avvenuta solo due anni prima, non era un astio nei confronti di quella donna, ma, avrei desiderato che mio padre non avesse fatto una cosa così affrettata, non mi ero ancora ripresa da allora e i nostri contatti furono irrimediabilmente troncati, non avevo più nessun padre mi ripetevo e alla fine mi convinse che così fosse, onestamente lui cercò in tutti i modi di riallacciare il rapporto, più di una volta, nonostante il suo carattere  e la sua indole, venne a trovarmi, ma furono momenti di imbarazzo totale, il tempo di un caffè insieme e nulla più.

Eravamo simili, troppo simili e distanti!…

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10 Gennaio 2023 – Un evento indimenticabile!

“Per la mia amata Sonia

Oggi si avvera il tuo grande sogno, la prima Rettrice di una Università prestigiosa.

Ti amo tanto

“Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza di riprovarci.

Jim Morrison”

Sei forte  e dolce e non vedo l’ora di passare la vita insieme.

Alessio”

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9 Gennaio 2023 – Il rumore del silenzio – Audiolibro di Araldo Gennaro Caparco

Se interessati potete contattarmi via e mail, per l’invio tramite wetranfer, ricevendo il primo capitolo gratuitamente.

Elenco dei capitoli, con il brano d’inizio:

Capitolo 1 – La scelta

…”…Poi, la possibilità di liquidare gli altri per quella proprietà, mi aveva acceso una luce, piccola, ma pur sempre una luce, nel buio totale dove stavo ricadendo.

Con parte dei miei risparmi, liquidai gli aventi diritto, e mi trasferii.

Molti allora mi hanno dato del pazzo, senza mai dirmelo, lasciavo la città per un villaggio, ma francamente non mi importava nulla….”…

(p.s. l’invio del primo capitolo non è un impegno ad acquistare gli altri capitoli)

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caparco.g@tiscali.it

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“Il rumore del silenzio”.

“Scrivere è un atto d’Amore personale”. Ma è bello condividerlo!!

..“I sogni sono come i ricordi: ma i ricordi sono passati, i sogni sono futuri…Il presente unisce passato e futuro e i ricordi insieme ai sogni diventano eterni, un unico tempo infinito”…

Gennaro Caparco

Il mio audiolibro in dieci capitoli è stato autoprodotto e registrato in voce dal sottoscritto.

Tutti i diritti sono riservati e tutelati dalla “proprietà intellettuale” prevista dalla Costituzione Italiana.

°2018

Gennaro Caparco

 

7 Gennaio 2023 – Sognando per vivere.

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Il cielo come ogni mattina era plumbeo, così diverso da quel cielo della mia terra, sempre azzurro e limpido, da casa mia potevo vedere le isole, con lo sguardo le accarezzavo, immaginandomi di fare un salto e trovarmi li,  in mezzo al mare o su una montagna a respirare aria limpida e salubre a pieni polmoni.

Invece!

Invece, eccomi qui, in una città, non la mia,  a mille chilometri di distanza, sono qui da un anno, lavori saltuari di ogni tipo, ma i miei risparmi si stanno assottigliando, la pensione dove abito non costa molto, ma per me, si!

Sono alla ricerca di un lavoro, certo ho trovato anche qualcosa, sono sopravvissuto, ma quel qualcosa non mi accontentava, avevo dei sogni e volevo realizzarli.

Come tutte le mattine, scendo al bar sotto casa e faccio colazione e pranzo, un cappuccino e un cornetto, la titolare è cinese Liu Jang, esperta sommelier così come attestato in numerosi quadretti alle pareti.

C’era molta gente quella mattina,  e già, le persone vanno di fretta di mattina per andare a lavorare, beati loro!

Lei e la sua aiutante sfornano in continuazione, caffè e cappuccini, non ho fretta, attendo, prendo il giornale e inizio a sfogliarlo.

Cosa sto cercando?

Un luogo per dormire! Leggevo gli annunci, non mi ero reso conto di Liu si era materializzata all’improvviso davanti a me

  • Ti ho visto sai, ecco il solito!

Mi risveglio dal torpore

  • Grazie Liu, sei un angelo.

Mi sorride con quella espressione buffa di tutti o quasi gli orientali, apre la bocca, sorriso a tutto denti, si arriccia il naso e gli occhi si socchiudono.

Mi piace guardarla così, lei lo sa

  • Cosa stai cercando? Lavoro?.

5 Gennaio 2023 – Mistero ad Olbia

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Mi chiamo Luzio, sono in attesa su una panchina all’esterno dell’aeroporto di Napoli in scalo da Amsterdam e in partenza per Olbia, ho già imbarcato le valigie, con me ho solo una valigetta 24ore e ancora non riesco ancora a crederci, sarei ritornato ad Olbia dopo vent’anni!

A dieci anni mi ero trasferito con la mia famiglia, non avevo nessun parente in quella bellissima città, cinque anni fa i miei genitori, si diedero appuntamento in cielo a sei mesi di distanza, l’uno dall’altra, quando finì mia madre, mi disse “Non angustiarti, raggiungo solo tuo padre!” e così la mia famiglia era formato da un solo componente, il sottoscritto.

Mio padre e mia madre, erano originari di Pescocostanzo in Abruzzo, si dovettero trasferire in Sardegna per lavoro, passammo dieci anni in quella bellissima terra.

Sono sardo, si e amo quella terra, ma solo per nascita!

A ventidue anni, diplomato e poi laureato in marketing aziendale, alla Luiss di Milano, a venticinque in pista per una Grande Compagnia Olandese nel campo della Grande Distribuzione Organizzata, dopo per cinque anni, formatore e Responsabile del Controllo di Gestione per l’apertura di nuovi punti vendita, ho girato l’Europa, ero fidanzato con una hostess olandese, era statuaria, un metro e ottanta, capelli biondi, occhi celesti, ma nessuna voglia di formarsi una famiglia, solo sesso, sesso e sesso, non eravamo conviventi, nessuno dei due poteva permettersi di rimanere più di un certo periodo in un luogo, vista la possibilità economica di entrambi, quando passavamo dei giorni insieme, Gran Hotel e via con le danze.

Poi se ne accorse, volevo qualcosa di più, cercavo una stabilità, avevo trent’anni, fiutò il “problema” e con un sms, troncò la relazione.

Ci rimasi male, molto male!

Mi dedicai al lavoro, anima e corpo, non avevo orari, pochi riuscivano a tenermi testa, ma mai ho chiesto ad alcuno di tenere i miei ritmi, ma questo stato di cose, fu la mia rovina, i piani alti dei vertici aziendali ne erano a conoscenza.

Un giorno, sette giorni dopo la fine della mia relazione, fui convocato in Olanda dal Direttore Generale, ovvero, dall’unico proprietario della Compagnia, il mio animo mediterraneo mi consigliò di non utilizzare la compagnia aerea della mia ex, onde evitare aggressioni in volo con relativa denuncia alle autorità aeroportuali nei miei confronti, arrivai ad Amsterdam di prima mattina, in un albergo già prenotato da loro, ebbi l’intuizione che mi stesse per accadere qualcosa di importante, avevo una suite tutta per me, riposai senza disfare le valigie, già altre volte era capitato di ripartire dopo qualche ora, alle dieci venne un’auto della Compagnia a prendermi, dopo venti minuti ero al cospetto, dell’arci milionario Ernest

– Allora, com’è andato il viaggio?

– Bene, non mi posso lamentare, sono stato trattato nel migliore dei modi, non poteva essere altrimenti, vista la prenotazione fatta dalla Compagnia in prima classe da Roma per Amsterdam.

Sorrise, mi conosceva da cinque anni, era stato lui che mi aveva assunto, non rientrava nei suoi compiti, ovviamente delegava altri, ma quel giorno, quando mi sedetti davanti all’esaminatore, in risposta ad un loro annuncio sul Giornale delle GDO, fece spostare l’esaminatore e iniziò a valutarmi, una raffica di domande senza tregua, non sapevo minimamente chi era, ma l’ho capii alla fine, mentre per gli altri c’era un laconico “Vi faremo sapere”, con lui, fu totalmente diverso “Domani alle otto nel mio ufficio, al diciottesimo piano, sei assunto!”.

Mi alzai, intontito e meravigliato, gli altri erano più stupiti di me, compreso il capo del personale , il quale mi fece accomodare nel suo ufficio, per farmi firmare il contratto, quando lessi il frontespizio,”A tempo indeterminato” lo guardai stupito e lui “Questi sono gli ordini del proprietario”.

– Sono contento Luzio!

La cosa non mi convinceva, poche volte mi aveva chiamato così, sempre e solo di cognome, nei rapporti era impersonale e quelle poche volte che l’aveva fatto  erano incarichi speciali o difficili, quindi fui attentissimo, si alzò e accarezzò la fotografia della sua famiglia, in quella foto c’era la moglie e le sue quattro figlie, ci  teneva moltissimo e mi ricordo una volta che dovevo partire per il Portogallo mi disse “Sei fidanzato” – “No” – mi stupì – “Che aspetti? Di diventare vecchio senza famiglia?” risposi  “Aspetto il momento giusto e la persona giusta!”,  gli piacque e fece cadere il discorso.

– L’ultimo ipermercato in Inghilterra a Bristol funziona alla grande, la percentuale delle presenze, in soli tre mesi, è triplicata.

Aspettava

– Certo, avere un bacino di utenza superiore alle cinquecentomila persone mi ha aiutato molto.

– Vero! Ma con te alla guida è stata importante, per questo ti ho inviato lì dopo il misero fallimento dell’inaugurazione.

Qui gatta ci cova, pensai!

– Orbene, so che tra tre giorni inizi il prossimo corso per dieci neo-direttori, ma avrei una opportunità da proporti.

Ecco, ora arriva, in quale parte del mondo, sarò inviato, già sapevo da voci di corridoio e da notizie lette tra le righe dal Giornale delle GDO, il Gruppo voleva espandersi oltre manica.

– Il tuo stipendio attuale?

Aveva la mia cartellina davanti, l’avevo intravista

– Cinquemila euro netti escluso gli straordinari, al mese.

– Con?

– L’alloggio e niente spese per contratti delle utenze.

– Bene, da oggi e se dovessi accettare l’incarico, il tuo stipendio, sarà raddoppiato con tutti i benefici di cui già godi in più l’auto aziendale ti verrà regalata senza ulteriori oneri da parte tua  – così dicendo prese qualcosa dal suo cassetto – e mise le chiavi davanti a me,  era una chiave elettronica per auto, c’era lo stemma della mercedes.

Notizie simili, avrebbero stordito chiunque senza toccarlo, immaginate il sottoscritto in quel momento, ma il pensiero fisso era solo uno, cosa giustificava tutto questo ben di Dio?

Ma il mio self control, tenne, anche se dentro di me c’era tempesta forza nove.

Incassò, non aveva dubbi in proposito, mi conosceva piuttosto bene, quindi sapeva perfettamente a cosa stavo pensando, iniziò

– Tu sei sardo di origine?

Oddio e questo che c’entra?

-Si.

– Di dove?

– Olbia.

Inutile chiedere il perché, attendeva una mia domanda,  ma non gli diedi questa possibilità, volevo sapere dove voleva arrivare, lui capì, cambio strategia

– Circa dieci anni fa, acquistai un centinaio di ettari di terreno per dieci milioni di euro, alla periferia di Olbia lato mare, erano degli investimenti da portare in detrazione in bilancio, per mancati guadagni e inserire le perdite in sottrazione dagli utili.  Cinque anni fa, quella zona è stata dichiarata edificabile, come tutto il circondario e negli anni, sono sorti edifici e uffici pubblici dove prima c’era il nulla, quindi  decisi di iniziare un programma di investimenti nella zona e di far nascere un Centro Commerciale di tutto rispetto.

Girò una tavola e mi fece vedere il Centro Commerciale, qualcosa di mastodontico, grande come quello di Bristol, lo osservai con molta calma, lessi i numeri laterali in legenda, 120 negozi, 52 esercizi commerciali bevande, food, caffè, dieci pizzerie, personale diretto e indiretto della Compagnia 120 persone, Ufficio di direzione cinque persone.

Questa fu la nota stonata, stavolta lo guardai, in altri nostri Centri di grandezza minore, la direzione contava ben venticinque persone

– Notevole, un grande investimento per poco più di centocinquantamila persone tra Olbia e province.

Non sorrideva più, era molto serio

– Forse!

Poi sorridendo

– Giusta osservazione, non avevo dubbi! Bene, in questo nostro prodotto, stiamo testando una Gestione completamente rinnovata, tutta automatizzata a livello informatico e con l’aiuto della robotica.

Conoscevo il progetto, ma dalle ultime rilevazioni si era conclusa in una riunione di non considerare “maturi” i tempi di immissione sul mercato, in effetti era avveniristica, ma di fatto, ancora utopica, di certo molti non conoscevano questa nuova nascita e nemmeno io ero stato messo al corrente, ma questo era ininfluente, non ero certo io a capo di una Compagnia, con 250 ipermercati e circa diecimila dipendenti in busta paga, numeri che da soli fanno rabbrividire.

Aspettavo la stoccata finale

– La proposta ti meraviglierà, ma vorrei che diventassi il nuovo Direttore Responsabile di questo Centro Commerciale!

Eccola la, secca e precisa! E ora?

4 Gennaio 2023 – La forza della verità.

Descrizione

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Mi chiamo Rosario Adalberto Castelmonte, sono un giovane avvocato penalista, non so bene perché sento il desiderio di scrivere questa storia, ma mi ha cambiato la vita, forse sarà per non dimenticare, forse per dare coraggio a chi non ce l’ha o a chi l’ha perso, forse… chissà!

Sono in procinto di entrare in tribunale, sono l’avvocato difensore di una persona, fin qui tutto è normale, ma non per me, la persona in questione è stata accusata sette anni prima, di essere stato l’esecutore della morte dei miei genitori fatti saltare in aria con una carica di tritolo ed è stato condannato all’ergastolo.

Ma andiamo per ordine, così si potrà capire meglio come sono arrivato a questa decisione, in nome di chi o di cosa e perchè sono così emozionato, oggi!

Tutto è iniziato un anno prima, fui chiamato da un notaio di Reggio Calabria, i miei zii mi diedero la notizia della sua convocazione al ritorno dallo studio di un avvocato dove avevo percorso e terminato il periodo di praticantato e dove mi stavo preparando per l’Esame di Stato per l’abilitazione alla pratica forense, guardai la busta

– Cos’è?…

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3 Gennaio 2023 – Suma e il bacio rubato!

Splash!

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E’ in attimo, mi ritrovai, bagnato con una spugna maleodorante impregnata di detersivo all’aceto

– Lio, ma sei tonto, tra un quarto d’ora arriva la brigata di cucina!

Oddio, era tutto un sogno, ecco la verità, avevo sognato ancora una volta ad occhi aperti!

– Arrivo, arrivo, ho finito.

– Se continui così ti licenzio!

Chi ha parlato è il mio capo squadra, e già, faccio le pulizie in un ristorante la mattina e il pomeriggio curo l’archivio di un agenzia di investigazioni.

Mi chiamo Lio, età venticinque anni, nato in Sicilia, a Palermo per l’esattezza, nella mia infanzia ho incontrato persone di ogni tipo, ma la maggior parte erano figli di portuali come mio padre, avevo avuto da loro un’istruzione di strada, non per scrivere e leggere, quegli anni mi maturarono più della mia età anagrafica, ero curioso per natura, ma mi insegnarono la scaltrezza e la furbizia e il coraggio della paura, imparai a sopravvivere ed ero in gamba, dopo anni di insuccessi guadagnai il rispetto di tutti a suon di scazzottate, poi…sono emigrato a Milano dopo la morte dei miei genitori in un incidente stradale, diplomato in ragioneria, ramo internazionale, disoccupato cronico, conosco bene l’inglese, mia madre era di Bristol…